BAR PONTINO – SS REDENTORE 1-1

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BAR PONTINO – SS REDENTORE 1-1

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO I DURI INIZIANO A GIOCARE…

O MEGLIO QUANDO LA SITUAZIONE SI FA GNARA IL REDENTORE INIZIA A GIRARE!

Solo dopo una bella doccia ibernante, come se non facesse già troppo freddo, il Redentore mette in mostra cuore, grinta e voglia di vincere, ci scappa un Bar Pontino – SS. Redentore 1 – 1

In una giornata in cui splende il sole ma c’è anche vento, con una temperatura netta di due gradi e le strade piene di pinguini tremanti con le coperte di plaid, il Redentore affronta la classica contro il Pontino. Derby assoluto, anche perché difficilmente si possono trovare due squadre con sedi sociali più vicine. Si parla di cinquanta metri in linea d’aria.

Le aspettative di una partita equilibrata e combattuta ci sono tutte: da una parte il Pontino, primo in classifica con sei vittorie su sei partite, miglior attacco con 27 gol fatti e seconda miglior difesa con solo 7 subiti, due giocatori alla pari capo-cannonieri del torneo con otto reti,  perdipiù in casa.

Dall’altra il Redentore, ultimo da solo ancora a quota zero, con solo 11 gol subiti e ben 2-dico-2 gol segnati agli avversari, che però ha il vantaggio di un colore di maglia molto più bello dell’arancione marcio degli avversari e di una coperta in panchina, nonché di un portiere con una calzamaglia meravigliosa.

Scherzi a parte, le prospettive di una goleada avversaria sono molto vivide e le classiche raccomandazioni (se facciamo attenzione vinciamo) vengono sostituite dal più prosaico ma anche realista (se facciamo attenzione ne prendiamo poche). Quella che alle dieci e mezzo in quel di San Romualdo è una classica riedizione di Davide contro Golia, con i Nostri vittime sacrificali di turno contro i giganti avversari.

I nostri beniamini si presentano in un 4-5-1 che dovrebbe garantire più copertura, con Guerra in porta difeso da Bobby e Tucu centrali supportati da Red e Jacopo, un trittico di centrocampo Giunchi-Beppe-Grego, ali Leo e Bella e Gigi punta.

Il primo quarto d’ora è vissuta con estrema gioia dalla panchina. Del Pontino. Lisci, tocchi-mozzarelle, falli piuttosto inutili sono sfoggiati da tutta la squadra in rosso – blu, come una squadra di bambini di cinque anni che si allena con una palla medica. E naturalmente, come in tutte le partite, quando gli dei del pallone si girano dall’altra parte dicendo: “Mo’ che roba brutta!”, si subisce il gol. Doppio liscio difensivo, fallo evitabile e gol su punizione. Fefo si sgola, la panchina pare rassegnata, arrivano quelli-che-la-notte in leggero ritardo e guardano con più interesse la coperta che il campo. Il tracollo è imminente. E il Pontino, fiutando il sangue, continua ad attaccare. In una delle sue numerose uscite, Guerra perde un contrasto da terra, la palla è calciata a botta sicura verso la porta ma viene miracolosamente intercettata sulla linea di porta da un disperato ripiegamento difensivo.

E lì succede qualcosa. Davide trova la fionda in tasca e comincia a giocare. E’ più un gioco di nervi e orgoglio inizialmente, che vede i nostri triplicare su avversari che prima sembravano andare il doppio, e il baricentro del gioco comincia a spostarsi verso centrocampo. Certo il pallino è sempre in mano loro, ma il temibile numero sette avversario, faro e Playmaker del Pontino, sbaglia parecchie aperture, e quando le azzecca tra Tucu, Red, Bobby e Guerra il rimedio lo si trova sempre. In avanti la sicurezza ritrovata guida i centrocampisti a un fraseggio palla a terra di una sicurezza disarmante, e un paio di azioni arrivano a sbocchi non sfruttati o mal sfruttati proprio perché troppo belli per essere veri. Gigi corre come un disperato, le ali coprono e si propongono, i centrocampisti riescono spesso a illuminare e prendere palla agli avversari. La difesa stringe i denti, si affida all’istinto di sopravvivenza e alla buona sorte quando questo non basta.

Non si sa cosa, se un calo del pontino sicuro di vincere, o una crescita esponenziale nostra stufi di perdere, il secondo tempo è quasi commovente.

Entrano Marchino per Leo, Fabrizio per Red, Gatto per Gigi, Savio per Giunchi e la squadra è ridisegnata con Gatto-Bobby-Tucu-Jacopo; Savio-Fabrizio-Beppe-Grego-Marchino; Bella. Sarà la prestazione da cui partire. Il Pontino punge meno, ma quando attacca è devastante, anche se ben controllato. Negli uno contro uno Guerra sembra come calamitato al pallone, Bobby è ovunque, Grego inventa, Savio vince un rimpallo dietro l’altro, Bella sembra un nuovo Gaddo per le progressioni e la capacità di puntare la porta. L’impegno di tutti è massimo. Il gol è nell’aria. E quando gli dei del pallone tornano a guardarti, gol lo fai. Il beneficiato è proprio Bella, che approfitta di una mancata trattenuta della palla del portiere per scaricare con rabbia in porta il tiro dell’1 a 1. L’esplosione di gioia è immensa, le lamentele del portiere per una carica a mia vista del tutto inesistente cominciano e probabilmente stanno ancora continuando come ricorso al Tar del Lazio e alla corte di Stasburgo sui diritti all’uomo. Ma neanche li sentiamo. Avanti così. Il Pontino carica a testa bassa, e fa veramente paura, ma gli dei ormai sono dalla nostra. I loro tiri sono tutti fuori o bloccati con sicurezza, le loro azioni rintuzzate con una grinta spaventosa. E, dall’altra parte, Marco ci trova gusto. Prima viene fermato lanciato solo verso la porta da una chiamata di fuorigioco che ha l’unica spiegazione in una puntura di scorpione sotto l’ascella destra del guardialinee; poi riprende palla, il veleno dello scorpione che ha dato i suoi effetti paralizzanti nel braccio dell’Assistente dell’arbitro gli dà il via libera, primo tiro rimpallato, secondo tiro palo, terzo tiro gol. “Incredibile, il Pontino perde due a uno a cinque minuti dalla fine!” Pensano tutti mentre corrono ad abbracciare l’eroe di giornata. Lo pensa così anche l’arbitro, che, un po’ convinto dai Bla Bla degli avversari che sostengono che Bella sia comunque e sempre in fuorigioco per regolamento, e che prendere due gol in una partita non è previsto nel Csi, un po’ sordo alle richieste degli dei ma non a quelli di Cesare, si inventa uno scandaloso fuorigioco, a cui poi non saprà dare neanche una spiegazione a fine partita, fornendone una sua strana versione con la faccia di uno che l’ha fatta grossa.

La reazione dei Nostri è anche troppo buona. La testa viene mantenuta, ogni pericolo sventato è vista dalla panchina come una vittoria, anche se l’arbitraggio diventa a senso unico: Marchino viene tirato per i capelli e, come strana conseguenza, ammonito, molti falli vengono invertiti, addirittura, come al solito, ci viene fischiato un rigore ad un minuto dalla fine (questo netto, a dire il vero). Ma come già detto, il sette non è in giornata. E gli dei oggi erano con noi. Lo scavetto fuori dal dischetto ci dà finalmente la certezza dei primi punti in classifica. Meritati. Anzi meritatissimi.

E questa volta non dirò come contro la Stella Azzurra che il perdere ci ha fatto bene per crescere di umiltà. Questa volta la vittoria doveva essere nostra, è stata cercata, meritata e raggiunta. Vale un punto per un errore gravissimo di un arbitro in quel frangente con troppa poca personalità per resistere ad una carica rabbiosa di proteste. Non si discute l’errore. Si sbaglia tutti, soprattutto a questi livelli. Quello che rattrista è che il fatto che una squadra sbraitava più dell’altra è stato, per l’ennesima volta, premiato e non punito, contro tutti i principi che disciplinano il Csi e il gioco del calcio.

Ma questa macchia minuscola non può certo sminuire la Nostra impresa. Il sasso è andato a segno. Grazie e alla prossima.

PAGELLE:

GUERRA: 9 Che dire. Una decina tra uscite e parate, tutte efficaci. Un voto in meno per la calzamaglia

TUCU: 8 Magari tiene un po’ bassa la difesa nel primo tempo, ma è sempre pronto e attento.

BOBBY: 8 ½ Nel secondo tempo, semplicemente gigantesco, ferma tutto il fermabile

RED: 7 ½ Salva sulla linea la palla del sicuro due a zero e sbroglia un altro paio di situazioni.

JACOPO: 6 ½ Prestazione in crescendo la sua, dove acquista pian piano maggior sicurezza.

BEPPE: 7 ½ Tiene palla e smista il gioco, ne prende e ne dà.

GREGO: 8 Perde pochissimi palloni e in più ha il merito dell’assist del primo gol.

ANDREA: 6 ½ Si da da fare  in tutte e due le fasi.

LEO: 6 ½ Talvolta gli manca la cattiveria necessaria, ma si fa trovare spesso nel vivo del gioco.

BELLA: 9 Doppietta morale per il nuovo Ronaldo del Redentore, più una prova di grande umiltà nel primo tempo, dove torna spesso a coprire.

GIGI: 8 Si sfianca. Prova di grande sacrificio, coronata con un bel tiro di testa che rimarrà l’occasione Nostra più nitida del primo tempo.

FABRIZIO: 6 ½ Cuore ma meno precisione del solito. Sarà la domenica mattina.

SAVIO: 7 Sfruttando le partite di calcetto, vince tutti i contrasti possibili.

MARCHINO: 6 ½ Si da da fare anche lui.

GATTO: 6 ½ Praticamente mai attaccato.

FEFO: media tra 7, per tatticismo e grinta alla Capello, motivatore, e 4, per eccesso di carica alla Carletto Mazzone, un tantino focoso.

SUPPORTER (VASI,ROBI,FRANZ,FAFA,LUCA,MILE,DANI) 9: epici e con stile, sembrava di essere in Siberia, hanno resistito tutta la partita e si sono astenuti dal seppellire l’arbitro a fine partita. Il plaid quadrettato in panchina è già di moda.

Scritto da

Redd

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