A B POSITIVO

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A B POSITIVO

Possiamo aggiungere una nuova pagina alla storia della nostra pallavolo femminile, si è svolto infatti il primo derby tra le nostre due squadre A e B nel quadro del campionato interprovinciale Csi, non è una gara inedita infatti in passato due nostre rappresentative si sono incontrate nel campionato provinciale di Ravenna ma mai potendo schierare due squadre molto competitive, dotate tecnicamente e caratterialmente da poter quasi dire di aver avuto un anticipo, come sarebbe la nostra speranza, di una possibile finale. Entrambe, a coronamento del loro percorso, giocheranno la fase regionale del campionato nazionale motivo di ancora maggiore orgoglio anche perchè questa si è una novità assoluta. Veniamo alla gara, intensa e ricca di colpi di scena, mai sopra le righe ma sempre con un sano agonismo che alla fine di cinque combattuti set ha premiato la squadra A che continua la sua striscia di imbattibilità. Non vogliamo raccontare altro lasciamo che lo facciamo le due voci, che ringraziamo, che solitamente con tanta perizia e grazia ci raccontano le vicende delle loro rispettive squadre.

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Recupero della prima giornata di campionato che vede fronteggiarsi le due squadre del Redentore: A contro B.

Interessante inizio di gara che ci vede entrare in campo agguerrite a mangiare più campo possibile alle avversarie, senza lasciare loro troppo spazio: il riscaldamento ci ha mostrato che siamo davanti a ragazze individualmente molto forti, precise e, sicuramente, non intimidite dall’andamento del campionato.

Il primo set parte con scontri equilibrati, anche lunghi, sul filo del rasoio. Ogni squadra prende le misure sull’altra senza scoprirsi troppo, entrambe cariche e determinate. Qualche punto di vantaggio per noi, qualcuno recuperatoci, ma giocando con testa, braccio e concentrazione, non molliamo e ci aggiudichiamo il set per 25-16.

Ovviamente non pensiamo sia stata una vittoria facile, ma ci sentiamo forti, convinte, al punto da risalire in campo forse con troppa fiducia in noi stesse. Ed è qui che inciampiamo: il loro muro è alto, fermo e, per molti punti, invalicabile. Ribattendoci in faccia quasi tutti i nostri attacchi, dobbiamo fare scambi lunghi su palla rigiocata che sfiancano noi più di loro. Per non farci mancare nulla, a parte il libero (per ovvi motivi), sbagliamo tutte almeno una battuta a giro: palle troppo lunghe, palle a rete, il nostro punto di forza non sfruttato ci fa perdere il set, anche se lottando, 27-29.

Non ci stiamo, non possiamo starci, lo sappiamo che è soprattutto colpa dei nostri errori se abbiamo perso il secondo. Ok, loro sono forti, probabilmente le più forti incontrate finora sotto tutti i punti di vista, ma abbiamo sbagliato troppo. Ok, abbiamo recuperato una situazione di svantaggio lottando fino alla fine, ma dobbiamo migliorare evitando i muri e, possibilmente, mettendo le battute in campo. Per il terzo set rientriamo sul campo dove abbiamo cominciato e sembra di tornare al primo set. La concentrazione ritorna alle stelle, di nuovo giochiamo sulle palle corte, recuperiamo, azzardiamo anche qualche giocata rischiosa. Le battute si fanno più precise, dall’altra parte si sente dire “batte bene”, forse sentiamo un po’ di preoccupazione da parte loro? No, giochiamo solo per portare a casa il set e imporci verso la chiusura di partita. Stesso risultato del primo set, di nuovo vinciamo 25-16, convinte che ce la possiamo fare se continuiamo con un gioco attento e preciso.

Il quarto set somiglia molto al secondo. Partiamo bene, ci blocchiamo sull’8-8 e da li cominciamo ad arrancare. Non è la stanchezza, non è il nervoso, non è mancanza di concentrazione. Non è nemmeno perché vogliamo male al nostro allenatore e ci piace tenerlo sulle spine. Allora cos’è? Possibile che, di nuovo, cominciamo ad accumulare errori e a non sbloccare la situazione? È così. L’essere squadra fino in fondo ci costringe a lottare, sostenerci, alzare la voce per far sentire alle avversarie che non vinceranno facile, che non molliamo. Anche qui, però, troppi errori si accumulano sul tabellino sotto forma di punti per le avversarie. E finisce il set, 21-25, anche peggio del secondo.

Che si fa? Si continua a crederci, perché “La partita non è finita finché l’arbitro non fischia la fine”. E allora andiamo in campo. Abbiamo vinto due set con ampio scarto e perso due set con poco scarto. Non è questione di saper giocare a pallavolo, ma solo di organizzazione e ragionamento. Quindi dobbiamo puntare su quelli che sono i nostri punti di forza. Il set comincia bene per noi, che guadagniamo il primo punto, poi un secondo, poi prendiamo un paio di punti e poi, finalmente andiamo in battuta. Le prime ben assestate ci permettono di guadagnare vantaggio, bisogna battere il ferro finché è caldo. Il cambio campo va a nostro favore: 8-2. Non è il momento di mollare proprio ora, non cediamo un metro, ci lanciamo a tentare di raccogliere tutto, granelli di polvere compresi. Sempre in battuta, arriviamo al 14-2 dopo scambi fantastici, poi succede: prendiamo punto. Sarà la fine? Cadremo nel baratro? Riusciremo a mantenere il vantaggio e chiudere l’ennesima partita imbattute? Purtroppo per le avversarie, un errore in battuta ci regala una vittoria sudata, ma meritata. Sicuramente se il set fosse continuato, avremmo subìto la pressione e non sarebbe finita tanto presto, ma mi piace pensare che ce l’avremmo fatta comunque, in un modo o nell’altro, prima o poi.

25esima vittoria tra due campionati. Con la speranza di continuare così, vorrei ringraziare e complimentarmi con tutte le mie compagne di squadra, sia in campo che in panchina, che hanno mostrato il solito spirito di sacrificio e sostegno reciproco, che è ciò che ci permette di non mollare, anche nei momenti più bui. I nostri complimenti anche alle avversarie, sicuramente le più forti incontrate finora. È stato un match equilibrato e combattuto, senza risparmio di colpi nonostante l’appartenenza alla stessa società”

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Era chiaro fin dall’inizio dell’anno pallavolistico che questa sarebbe stata una gara importante, abbiamo iniziato un percorso per poter scendere in campo pronte ma quest’anno la salute non ci ha aiutato: innanzitutto da 4 palleggiatori iniziali ne è rimasto uno, il capitano ha avuto varie situazioni difficili e quindi spesso assente, ma nonostante tutto, abbiamo cercato di allenarci al meglio. I giorni correvano veloci e il giorno importante è arrivato.

In campo la formazione migliore, sapevamo di avere delle avversarie forti, sia a livello potenziale sia di concentrazione e voglia di vincere, ma noi ci mettevamo la nostra voglia di vincere, la nostra esperienza.

Il fischio di inizio ha decretato un arbitraggio saggio e motivante, ma purtroppo il primo set è stato perso, nonostante fosse stato conquistato palla su palla, in modo equilibrato.

Chi era in panchina e chi nel pubblico ha capito subito che era una partita dove non ci poteva distrarre e che si sarebbe combattuta fino all’ultimo.

Il secondo set inizia, stessa formazione, ma da subito con una motivazione e una lucidità mai vista da parte di chi era in campo, bene! Abbiamo iniziato a giocare: sicuramente molti loro errori ci hanno dato più coraggio e sicurezza, ma alla fine il set ce lo siamo portati a casa.

Nel terzo è stato un po traballante, le avversarie sono state da subito incisive e ci hanno fatto capire che loro non ci stavano a perdere. Noi abbiamo iniziato ad arrancare, tante battute sbagliate e tanti attacchi che non passavano, punto su punto non ce l’abbiamo fatta a contrastarle soccombendo a 16. Penultimo set, ce la possiamo ancora fare e, un attimo di barlume ha riportato le nostre ragazze a far girare la partita come volevamo noi: ottimi attacchi, ottimi muri e anche le battute, qualche cambio per far riposare le ragazze e anche per cambiare un poco modo di gioco ci ha portato a un netto vantaggio, finendo però il set con un lieve distacco.

Ultimo set, siamo cariche, ma stanche: il morale è alle stelle e anche dall’altra parte del campo si sente che vogliono combattere.

Ma, non si sa come, abbiamo iniziato a perdere colpi su colpi: ovviamente eravamo stanche noi, ma anche loro e si vedeva, solo che noi siamo andate giù di testa ECCO il nostro vero problema, quando è stato il momento di stringere i denti e diventare determinanti, abbiamo avuto la testa nella nebbia più totale: sicuramente ha influito anche il problema del palleggiatore, che un po di respiro non le faceva male, anche solo per riprendere lucidità.

Abbiamo portato a casa una sconfitta e un punto, ma a testa alta, continuiamo il nostro percorso aspettando le prossime gare per poter dimostrare di poter dire la nostra anche nel resto del campionato.

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