Resoconto nazionale

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Resoconto nazionale

Al ritorno dalla bellissima esperienza nazionale vi diamo qualche dettaglio della nostra spedizione in Friuli. Come ben sapete nella prima giornata abbiamo sfiorato la vittoria nella gara contro il Perugia, nella seconda giornata abbiamo affrontato la squadra siracusana dell’Oratorio Cappuccini campioni d’Italia under 18 uscenti che venivano dalla netta vittoria contro il Lecce. La gara iniziava in sostanziale equilibrio e i ragazzi non si sono fatti intimorire dal tricolore appuntato sulle maglie avversarie, certamente l’organizzazione di gioco era a loro favore e qualche notevole individualità ha presto sparigliato le carte. Abbiamo subito un terzetto di reti in schema su palla inattiva e appena ci siamo sbilanciati ci hanno puniti. La fine del primo tempo sotto tre a zero era niente rispetto a quello che ci attendeva nella ripresa infatti la situazione si è complicata nel momento in cui Michele, già in precedenza dolorante per un colpo subito, ha dovuto abbandonare il campo purtroppo costringendo ad un riassetto tattico che ha permesso ai nostri avversari di dilagare sul 6-0, poi però abbiamo avuto un momento di forte reazione e abbiamo giocato alla pari fino al conclusivo 10-3 incassando anche i complimenti avversari. Nel pomeriggio ci giocavamo il nostro futuro contro i ragazzi del Borgagne di Lecce dove in caso di sconfitta avremmo dovuto disputare la finale 7/8 posto in caso di pareggio quella del 5/6 e addirittura in caso di vittoria avremmo avuto l’accesso alla semifinale. La gara nasceva però non sotto i migliori auspici, Michele era costretto al riposo, le forze erano molto calate a causa della caldissima gara del mattino ma con coraggio ci gettiamo all’attacco riuscendo a tenere testa agli avversari e a rispondere colpo su colpo e portandoci in vantaggio per 3-1, lo sforzo però lo avremmo pagato a caro prezzo la reazione leccese non si faceva attendere e dopo un secondo tempo combattutissimo ci siamo dovuti arrendere ad un 8-6, fonte di grosso rimpianto visto la mole di occasioni che abbiamo prodotto e del bel gioco mostrato nonostante le difficoltà. Siamo passati così nel giro di mezz’ora dal podio alla disputa della finale 7/8 contro il Prato di Roma a sua volta fanalino di coda del girone A. La gara è stato disputata in condizioni al limite dell’umano con una canicola incredibile e nonostante tutto è stata frizzante e piena di colpi di classe e tante occasioni da gol che hanno portato la gara fino ad un parziale 5-5 dopo però ancora la stanchezza e la nostra fatale propensione all’attacco con una difesa volenterosa ma pur sempre rabberciata ci ha condannato ad un 11-8 finale risultato ancora una volta stretto e che non rende giustizia del tutto al nostro lavoro. L’ultimo posto era conquistato anche se possiamo dire che nonostante l’alto livello delle squadre partecipanti non corrisponde esattamente a quello che abbiamo mostrato in ogni partita, nessun avversario ci ha umiliato nel gioco e anzi abbiamo creato molti problemi a tutte le squadre che abbiamo affrontato. La nostra presenza però è stata ancor più importante nel momento in cui il Csi nazionale ha cercato una squadra che potesse essere disponibile e potesse avere la giusta sensibilità per affrontare nel pomeriggio di sabato due squadre di calcio a 5 molto particolari in un triangolare-esibizione. La scelta è caduta su di noi che con assoluta disponibilità siamo scesi in campo contro la rappresentativa allstar dei ragazzi disabili che stavano svolgendo il loro campionato nazionale Csi in contemporanea con il nostro e la sezione calcio a 5 per disabili del Torino Calcio. Sono state due gare vere dove abbiamo potuto apprezzare come la disabilità per alcuni non è limite ma sprone perchè gli altri capiscano la loro normalità, spesso infatti chi ha una disabilità, fisica ad esempio, ambisce a vivere una vita la più normale possibile cercando di non essere emarginato dagli altri spesso invece accade che chi non ha disabilità e quindi si può considerare normale non vive appieno la propria esistenza realizzando così una vera disabilità perchè proviene da una propria volontà di non usare fino in fondo i doni che nostro Signore ci ha donato. Il risultato delle gare non è importante sono stati bei momenti di sport e di condivisione dove i ragazzi si sono resi conto come è bello e vario il mondo dello sport quando è giocato e vissuto su veri valori. Al termine della nostra avventura abbiamo partecipato alla Santa Messa e l’indomani alle premiazioni che purtroppo non ci hanno riguardato ma sono state comunque belle e di stimolo per i nostri ragazzi, nonostante abbiamo avuto la conferma che, anche se il nostro è un’attività amatoriale, c’è sempre qualcuno che pur di vincere è disposto a infrangere le regole e a mettere a repentaglio tutto il significato dell’evento. Un grande grazie ai nostri ragazzi che hanno sicuramente portato con onore la maglia del Redentore e che hanno attinto nuovo entusiasmo per il futuro.

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